E così tutto sarebbe
davvero potuto finire, semplicemente arenarsi, smetterla insomma di disturbare
con assurde avventure ai due capi del mondo. Sarebbe potuto essere così se mai
lui avesse amato una donna chiamata Eva e non si trattasse invece di una futile
assonanza con i nomi delle numerose turiste provenienti dal nord Europa e
d'accordo negli anni qualcuna si sarà pure fermata, per noia o forse per amore,
ma di sicuro nessuna di loro si chiamò mai così. Nicola è vero amò due donne
ma erano entrambe italiane e non ebbe da loro che una figlia, peraltro talmente
bella da scoraggiare soltanto ad incontrarle lo sguardo.
E intanto la pagina
dello sport è sempre lontana. Mi pare addirittura che alcuni inizino a dubitare
che la possibilità di arrivarvi esista. Nessuno osa formulare ciò che tutti
temono e cioè che si tratti di un giornale, peraltro il solo, che non parla mai
di calcio. L'ansia inizia a dilagare nella mente di ognuno degli avventori e
qualcuno addirittura maledice di essere andato al bar di mattina.
Grazia, dal canto suo, è perfettamente inconsapevole di essersi ficcata
proprio dentro alla trama di una storia che parla di lei. Personaggio distratto
si dirà oppure è solo innamorata difficile stabilirlo anche perché questa
presenza così assolutamente scioccante inibisce in noi qualsiasi tentativo di
analisi.
IRAN
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IMPICCATO UN ADULTERO
Yadolah Mohammadi, impiccato mercoledì nella piazza principale di
Teheran, è il primo adultero iraniano che viene condannato a morte per aver
avuto "rapporti illeciti con una donna". Finora, le donne erano state
le uniche a pagare, in genere con la lapidazione, la violazione della fedeltà
coniugale.
Così va il mondo. L'etica, la morale, lo stupore, la rassegnazione,
tutte cose, parametri, che hanno valore solo all'interno delle acque che
racchiudono l'isola dove sei nata. Magari, per paradosso, le donne di là
saranno contente che sia toccato anche ad un maschio. Io non ci vedo alcuna
felicità. Gli adulteri da noi non vengono puniti materialmente, solo un po' di
disprezzo, magari per le donne qualcosa di più pesante. Nessuno comunque elogia
l'adulterio, escludendo le sciocchezze da bar serali abitati solo da maschi.
Scusi signorina, perdoni l'interruzione, ma non tutti i bar sono poi in fondo
uguali e ci conceda il privilegio di essere un po' fuori dalla norma. Comunque
nessuno che l'elogi questo benedetto tradimento, e di cosa poi, la felicità di
un'ora che lascia più ricordi di anni di consuetudine.
Capiamo lo stato d'animo del personaggio. E' finito di nevicare da poco,
ieri lo ha lasciato, tuttavia riteniamo un po' moraliste anche le teorizzazioni
della trasgressione e comunque stringiamo i denti in attesa del prossimo
articolo.
CINA
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Una nuova condanna a morte è stata emessa ieri in Cina per le proteste
popolari del maggio scorso, stroncate nel sangue la notte tra il 3 e il 4 giugno
con il massacro di giovani su piazza Tian An Men. Xu Tao è stato condannato
alla pena capitale per aver incendiato un autobus.
Chissà perché accade sempre tutto di maggio.
"IL DOMINATORE",
USA, '62, di Guy Green, con Charlton Heston, Yvette Mimieux.
Hawaii: riccone americano contro la sorella che ha sposato un meticcio e
contro la sua amante mezzosangue (quando questa aspetta un bambino). Un omicidio
e ravvedimento finale.
Solo il fatto di essere arrivati alla pagina degli spettacoli ci
restituisce un po' di buonumore. Resta il fatto che è disgustoso trattare un
film così. Con tutti i difetti che magari avrà questo "Il
dominatore", è innegabile che presentarlo con la sola trama è atto vile e
impietoso. Persino un capolavoro del cinema ridotto alla pura trama degli
accadimenti diviene opera banale e ripetitiva. Non si può trattare un film come
se fosse solo il soggetto di sé stesso: sarebbe come guardare un quadro di
Matisse ed iniziare a discutere sulla cornice che lo racchiude.
Ma bando al
malumore, siamo in dirittura finale, gli spettacoli solitamente sono all'ultima
pagina anche se, ed il rischio c'è, puo mancare ancora la rubrica delle
lettere.
Grazia ha ora davanti a sé proprio la pagina che ha l'intestazione "Lettere" eppure non ne legge nessuna: il suo sguardo è rapito dalla foto che appare proprio nel centro e reca la dicitura
Parigi, Montparnasse.
Nessuno saprà mai perché
quella foto la attragga così. Noi non possiamo certo chiederglielo e del resto
lei si sta già alzando per andarsene.
Siamo contenti
che questa situazione di stallo finisca ma questi pochi secondi che lei ha
dedicato alla foto ci lasciano l'amaro in bocca, probabilmente troppa curiosità.
Vorremmo capire cos'era ad attrarla, se la scritta sul caffè, le buvette, il
bambino, il suo dito in bocca, i tavolini solitari.
C'è chi
sosterrà che basterebbe conoscere la sua infanzia per scoprirlo, averla anche
solo per poco incontrata all'asilo e magari neanche essersi accorti del colore
dei suoi capelli ma aver giocato con lei a buttar giù le monete da dieci lire
tenute in piedi dai bioccoli di terra umida modellati con le mani. Probabilmente
è così, anche se spesso gli anni andati sono difficili da interpretare con i
loro gatti siamesi e le altre innumerevoli serie di indizi quasi sempre
ingannevoli e fuorvianti.
L'aria fuori
era fredda. E in fondo è sempre così dopo che si è pensato per più di pochi
secondi al tempo che fu. La vediamo allontanarsi con fare distratto, le mani in
tasca, i capelli sugli occhi. Chissà dove se ne andrà, probabilmente verso un
altrove che mai contemplerà il giocare la notte a tresette o a biliardo e far
finta di arrabbiarsi se si perde, peccato però, sarebbe stata un buon amico.